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Pedopornografia, astinenza sessuale e Iraq

news Queste le prime tre notizie del servizietto di news che ho iniziato oggi:

  • la pedopornografia online in aumento,
  • la campagna di Bush a favore dell’astinenza per i giovani non funziona,
  • l’UNHCR convoca una conferenza internazionale per i profughi iracheni


Pedopornografia
La Internet Watch Foundation (IWF) rivela che negli ultimi tre anni il numero di immagini pedopornografiche che girano sulla rete è quadruplicato. Qui si trova un’utile sintesi dei dati presentati nel rapporto del IWF.

Secondo John Carr, esperto di sicurezza internet della National Children’s Home – NHC, la colpa sarebbe delle Istituzioni internazionali (Interpol, Europol, G8 e UN) a cui mancherebbe la volontà politica di affrontare il problema. Ma guarda un po’…

Inoltre, mentre risulta ‘abbastanza’ semplice scovare i consumatori e i distributori di pedopornografia, difficile sembra essere scovare i produttori. Ma ariguarda un po’…

E pensare che solo qualche giorno fa mi ero rincuorato per la notizia riportata da un amico secondo cui starebbe aumentando la pedopornografia ‘fake’. Niente: solo una magra consolazione…

La notizia mi arriva da CRIN che riporta un articolo del quotidiano inglese Guardian.

Ne parla pure Punto Informatico, ma io son stato più veloce di loro di un giorno… Zac!

Astinenza ragazzi, astinenza!
Dal 1998 ad oggi gli americani hanno buttato dalla finestra 1 miliardo di dollari per convincere i ‘giovani’ a non fare sesso. E l’amministrazione Bush ha pensato bene che valesse la pena andare a menarlo anche in Africa, soprattutto in Uganda dove, dietro la scusa della lotta all’AIDS, i predicozzi moralisti non si risparmiano mai (a proposito il Word Food Program, siccome non ha più soldi riduce le razioni alimentari agli ugandesi… per saperne di più voilà)

Ma la cosa ancora più assurda di tutta la vicenda è che il congresso americano ha dovuto pure fare una ricerca per capire che la campagna a favore dell’astinenza è una stronzata: dei 2000 adolescenti intervistati praticamente nessuno di quelli che erano stati sottoposti alla campagna NO SEX ha mostrato comportamenti sessuali differenti da quelli cui era stato risparmiato il lavaggio del cervello purificatore puritano.

Il pastore di anime Bush ne ha detto una delle sue: “Non si è data una vera opportunità alla campagna per l’astinenza, ma quando la si prova (l’astinenza) funziona. Di sicuro!”. E lui già da governatore dello stato del Texas qualche chance al programma di astinenza l’aveva pur data, spendendo già negli anni ’90 circa 10 milioni di dollari all’anno in programmi ‘educativi’ NO SEX. Di recente, visto che gli andava male ha esteso il budget a 100 milioni di dollari all’anno e ha esteso l’età dei destinatari della campagna agli adulti tra i 20 e 29 anni. Simpatico no? Considerando che dalla ricerca del Mathematica Policy Research l’età media in cui i ‘giovani’ americani perdono la verginità (sia che ricevano educazione NO SEX che educazione SAFE SEX) è di circa 15 anni…

La notizia ancora una volta mi arriva da CRIN che cita un articolo del Guardian.
Qui un interessante rapporto di Human Rights Watch sull’impatto della campagna NO SEX in Uganda.

I profughi iracheni
Forse non tutti sanno che… ci sono circa 4 milioni di profughi e sfollati iracheni. Questa è la più imponente mobilitazione forzata di persone in Medioriente dal 1948 quando la creazione dello stato di Israele determinò quel casino che tutti sappiamo (ma che tutti facciamo presto a dimenticarci).
Eppure pensare che all’inizio della guerra tutti si stupirono del fatto che non ci fossero profughi… Che fine avranno fatto? Eccoli qui, scappano alla chetichella e a piccoli gruppi dall’inferno che gli americani hanno saputo ricreare a sostituzione di quello di Saddam.

1,9 milioni sono gli sfollati e circa 2 milioni sono scappati dall’Iraq nei paesi vicini. Certo non ci sono epiche fughe da Esodo, ma la gente scappa. In realtà tra il 2003 e il 2005 circa 300.000 iracheni erano ritornati in ‘patria’, ma dopo gli attacchi ai luoghi sacri degli sciiti circa 800.000 persone sono di nuovo scappate dalle loro case. In questo ultimo periodo sono circa 50.000 al mese gli iracheni che scappano dall’Iraq.

Come cigliegina sulla torta non dimentichiamoci che quelli che stanno peggio sono i… palestinesi. Unico popolo al mondo a cui dovrebbe essere riconosciuto lo status di doppio-profugo. Scappati dalla Palestina e rifugiatisi in Iraq ora riscappano senza che nessuno se li pigli. Stanno accampati ai confini in tende di fortuna… Ne parlava anche IRIN la scorsa settimana.

Oggi l’UNHCR vuole portare l’attenzione della comunità internazionale sul problema convocando a Ginevra (figurati se la facevano in Iraq…) una conferenza internazionale a cui partecipano rappresentanti di oltre 60 paesi.

Riporta la notizia Reliefweb.

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